Le mensole in resina sono una soluzione moderna ed originale per la creazione delle nostre mensole
In un nostro recente articolo abbiamo trattato l’uso che possono avere queste mensole. Oggi, invece, entriamo nel dettaglio del materiale spiegando le caratteristiche della resina.
Le caratteristiche della resina epossidica o bicomponente
Nata nel settore edilizio per svolgere interventi di consolidamento strutturale per le sue proprietà di adesione e resistenza meccanica, la resina bicomponente è oggi usata per i più svariati impieghi. Grazie alla ampia possibilità di innovazione permette anche un ampio margine d’uso in ambito estetico.
Quella epossidica è formata da due componenti: la resina effettiva e un indurente, che si attiva generalmente al contatto prolungato con l’aria. Essendo il legame che si crea un vero e proprio legame chimico è indispensabile che la miscelazione avvenga in maniera precisa e corretta. I due componenti liquidi si legano tra di loro al momento della miscelazione, permettendo alla nostra resina di solidificarsi e di raggiungere le caratteristiche chimico-fisiche desiderate.
A differenza di una sua parente, la resina poliestere non è composta da solventi, aromatici volatili, e quindi non occorrono cappe filtranti e l’uso di apposite maschere.
Come già accennato l’indurente si attiva col contatto con l’aria. L’indurimento avviene “a freddo”, tra i 10 e i 35°. È una normale temperatura, quindi, non servono forni appositi, anche se potrebbe essere necessario diverso tempo.
Si otterrà così un materiale duro, resistente, e per lo più trasparente o traslucido, ma al suo interno si inseriscono coloranti o altri componenti. Spesso viene usata anche solo per il rivestimento di altri materiali, in modo da creare uno strato protettivo.